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Cybersecurity, "Italia vota sorta di 'bando' ad aziende israeliane specializzate"

E' quanto scrive Luigi Garofalo sul sito cybersecitalia.it

Tastiera pc - AFP
Tastiera pc - AFP
09 maggio 2024 | 12.39
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"Nel pieno della guerra (ibrida) in Medio Oriente, la maggioranza nelle Commissioni Affari costituzionali e Giustizia alla Camera dei Deputati ha votato una sorta di 'bando' alle aziende israeliane specializzate in cybersecurity". E' quanto scrive Luigi Garofalo sul sito cybersecitalia.it.

Ieri i partiti di maggioranza "nel dare il via libera al disegno di legge sulla Cybersecurity, hanno votato un emendamento per introdurre nell'articolo 10 'premialità per l'utilizzo di tecnologia cyber italiane o di Paesi appartenenti all'Unione europea o di Paesi aderenti alla Nato'. Di fatto un'esclusione, clamorosa, alle aziende di Israele, tra i Paesi più avanzati nella cybersicurezza. Come si sa Israele non fa parte della Nato", si legge nell'articolo.

"Ma cosa c'entra la Nato - chiede l'autore del pezzo - se la finalità è (o meglio era) quella di contribuire al conseguimento dell'autonomia tecnologica e strategica europea e di prevenire il paradossale effetto che, con la crescita del mercato cyber, possano aumentare le forniture di tecnologie straniere esponendo così l'Italia ad un rischio geopolitico? Al posto di questo 'bando' clamoroso, non sarebbe meglio indicare Paesi 'trusted' e alle cui aziende cyber attribuire il concetto di premialità? Se questo emendamento dovesse essere confermato nell'Aula di Montecitorio, dove il testo del disegno di legge è atteso da lunedì 13 maggio per la discussione generale, sarebbe un grande schiaffo alla tanto (solo) decantata sovranità tecnologica e digitale nazionale-europea".

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