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Matteo Falcinelli, agenti polizia Miami: "Non ha obbedito". Il console protesta

Il legale in Usa al Miami Herald: "Fa male vedere quel povero ragazzo legato in quel modo chiuso in una cella"

Polizia Usa - Afp
Polizia Usa - Afp
09 maggio 2024 | 13.47
LETTURA: 5 minuti

Sulla vicenda del nostro connazionale Matteo Falcinelli a Miami "il console generale ha presentato una nota di protesta ufficiale". Lo ha dichiarato durante il Question Time al Senato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, sulla vicenda del connazionale Matteo Falcinelli, il 25enne studente italiano arrestato con modalità violente lo scorso febbraio in Florida. "La nota - indirizzata al Dipartimento di Stato e al capo della polizia di Miami - ha evidenziato l'inaccettabilità di quanto accaduto". "Il console generale vedrà proprio oggi il capo della Polizia", ha aggiunto Tajani. "Il nostro governo continuerà a seguire il caso con la massima attenzione. Io stesso incontrerò la prossima settimana alla Farnesina l'avvocato incaricato dalla famiglia", Francesco Maresca.

Usa: "Rilasceremo una dichiarazione dettagliata"

Il North Miami Beach Police Department per il momento non rilascia dichiarazioni sul caso di Matteo Falcinelli, lo studente italiano sottoposto a violenze dopo l'arresto lo scorso febbraio, ma assicura che rilascerà in settimana una "dichiarazione dettagliata". E' quanto scrive il Miami Herald, il principale quotidiano della città della Florida, che ha pubblicato un lungo articolo sulla vicenda, sottolineando come le immagini dell'arresto violento, e dell'incaprettamento, stiano sollevando "polemiche in Italia" e attirando l'attenzione "di leader italiani".

Il quotidiano intervista anche Chad Piotrowski, avvocato che rappresenta Falcinelli negli Stati Uniti, che denuncia "un uso eccessivo della forza" da parte della polizia "in risposta alla situazione". "La cosa inquietante è stato vedere i poliziotti che lo legavano con l'hog-tie mentre era solo in una cella chiusa", ha aggiunto riferendosi alla pratica, vietata da decine di dipartimenti di polizia e sconsigliata come potenzialmente letale dal dipartimento di Giustizia sin dal 1995, di collegare le manette strette alle mani con una cintura ai piedi, anche questi legati.

"Non cè assolutamente ragione di legare in quel modo quel povero ragazzo, non dovevano farlo, è una cosa difficile da guardare", ha aggiunto il legale.

Il giornale americano poi ricostruisce la circostanze dell'arresto di Falcinelli, sottolineando le contraddizioni tra il rapporto della polizia e quanto emerge dai filmati delle bodycam degli agenti. Nel rapporto si afferma che Falcinelli lo scorso 25 febbraio era stato cacciato dallo strip club di Miami perché "stava provocando disturbo", e viene notato che i primi due agenti intervenuti erano fuori servizio, ma lavoravano per il club, circostanza abbastanza anomala.

Secondo gli agenti, il giovane li avrebbe "intenzionalmente" toccati - cosa che in Florida fa scattare l'arresto - e non avrebbe obbedito "a molteplici comandi legali ad allontanarsi". "Dopo molti ordini perché si fermasse, gli agenti hanno tentato di arrestare Falcinelli che continuava a toccarli, non sono stati in grado di farlo perché lui continuava a tirarsi indietro". A questo punto l'hanno "indirizzato" a terra, e questa posizione avrebbe provocato un graffio ed un gonfiore sulla parte destra del volto.

Nel rapporto non c'è menzione di quello che è successo in cella, e si parla solo del suo trasferimento al Turner Guilford Knight Correctional Center. Il giornale americano poi racconta come i video delle bodycam mostrino come al momento dell'arresto, il ragazzo sia stato spinto a terra, con un agente che gli ha premuto il ginocchio sul collo - nel modo diventato tristemente noto in tutto il mondo con la morte di George Floyd - mentre Falcinelli urlava "non sto resistendo". E poi riporta del video shoccante del "hog-tying" una volta arrivati in cella.

La vicenda

Il giovane di Spoleto, a Miami per frequentare il master alla Florida International University al Biscayne Bay Campus, sarebbe stato "sbattuto a terra" dalla polizia con "il volto contro l’asfalto" e "con il ginocchio dell’agente premuto contro il collo, la stessa manovra che in Minnesota uccise l’afroamericano George Floyd". Una volta arrestato e portato in una cella di transito alla stazione di polizia di North Miami Beach, "in quattro lo hanno incaprettato sottoponendolo all’Hogtie restraint. Con una cinghia hanno legato i piedi alle manette dietro la schiena e tirato, tirato tra urla strazianti e sovrumane" fino a quando il giovane "li ha supplicati di smettere perché si sentiva letteralmente spezzare. 'Please, please, please'" le parole "pronunciate con un filo di voce tra lacrime e strazi indicibili. E cosi, con il rischio di morire, lo hanno lasciato per più di tredici minuti, quando qualcuno in quella posizione smette di respirare appena dopo 150 secondi", il resoconto di Quotidiano Nazionale sul caso.

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La scena è stata ripresa dalle bodycam indossate dagli agenti americani, mentre la vicenda risale alla notte tra il 24 e il 25 febbraio scorso.

Dalla prima ricostruzione della famiglia, spiega ancora Quotidiano Nazionale, emerge che il ragazzo è entrato in un locale "intorno alle 22.15: è solo, giù di corda dopo un brutto incidente del novembre precedente e non esce con gli amici per lo Spring break, l’inizio delle vacanze di primavera. Ordina un drink, rum e coca, ma ben presto si rende conto che è uno strip bar, racconterà poi. Alcune ragazze gli offrono sesso: 500 euro mezz’ora, mille un’ora ma lui rifiuta".

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Il ragazzo quindi "resta al bancone e prima di allontanarsi per andare in bagno ordina un altro drink per lui e per una ragazza conosciuta sul posto. In bagno si accorge che gli mancano i due cellulari. Inizia a cercarli, chiede dove siano, e dopo una agitata ricerca la stessa ragazza gli riferisce che i suoi cellulari sono stati ritrovati all’ingresso del bar. Matteo li va a ritirare, e solamente dopo ritorna al bar per prendere i drink ordinati precedentemente. I drink erano già pronti sul bancone, li beve insieme alla ragazza e da qui in poi i ricordi si fanno offuscati. Non ricorda come arriverà all’uscita ma lì c’è già una pattuglia della polizia con due agenti, come emerge dal rapporto ufficiale, altri quattro ne arriveranno solo dopo. I poliziotti scriveranno di essere intervenuti perché il ragazzo ha creato problemi nel locale tanto da essere sbattuto fuori e di essersi opposto all’arresto, facendo resistenza agli agenti perché rivoleva indietro i 500 dollari spesi ma Matteo sostiene di non aver mai pagato quella cifra".

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